IL SONNO DEL BAMBINO
La prima cosa da sapere è che, il sonno, come l'alimentazione, è uno dei grandi equilibri della vita. Sapersi addormentare quando si è stanchi, dormire a lungo se l'organismo ne ha bisogno, è la base di tutti gli equilibri. La seconda, ancora più importante della prima, è che in genere non si è a conoscenza delle nozioni essenziali sull'importanza, i ritmi, le particolarità del sonno dei neonati nei primi mesi di vita.
Fisiologia del sonno
Il sonno dell'adulto: la prima fase è di
"sonno lento'; prima leggero, poi sempre più profondo, e dura da settanta a
novanta minuti. Poi si entra nella fase di sonno REM, quello dei sogni (il tracciato
encefalografico risulta molto simile a quello di un soggetto sveglio), si potrebbe
quasi dire che il corpo, ad eccezione di qualche muscolo del viso e degli occhi,
sia "scollegato" dal cervello.
La prima fase di sonno REM è breve (circa 12 minuti); poi c'è una fase di sonno
"lento" (settanta/novanta minuti). Man mano che trascorre la notte, le fasi
di sonno REM si allungano e il sonno "lento" diventa sempre meno profondo. Queste
fasi si rinnovano ogni due ore.
A volte tra le due fasi c'è un breve risveglio di cui non ci si accorge nemmeno
ma che rappresenta una "zona fragile" in quanto basta una leggera stimolazione
per svegliarsi.
Il sonno REM è il 20/25% del totale.
Il risveglio arriva quasi sempre dopo una fase REM.
Il sonno del neonato è organizzato in modo
diverso da quello dell'adulto. Abbiamo sempre cicli di sonno "lento" e sonno
REM, che compaiono verso la trentesima settimana di vita fetale, quindi anche
nei prematuri.
Nel neonato a termine il sonno "lento" è il 55%; quello
REM il 45%.
Le fasi più profonde del sonno "lento" compaiono solo dopo i tre mesi. Almeno
nel primo mese di vita questo ritmo è sia diurno che notturno; dorme dalle 16
alle 20 ore al giorno, per periodi che vanno dalle due alle quattro ore; si
addormenta sempre in fase REM che dura dai 10 ai 30 minuti; puo' svegliarsi
in un momento qualsiasi di una queste fasi.
Una caratteristica del sonno REM del neonato è il suo
carattere agitato: è un sonno molto leggero intercalato da piccoli risvegli
e riaddormentamenti immediati. L'errore piu'frequente
è quello di confondere questi periodi agitati con periodi di veglia; prendere
in braccio il bambino, parlargli o tentare di dargli da mangiare.
Questo impedisce al bambino di raggiungere la fase seguente di sonno calmo.
Se accade molto spesso nelle prime settimane, non si verifica il collegamento
cerebrale dell'alternarsi dei cicli sonno "lento" sonno REM. E il bambino prende
l'abitudine di svegliarsi dopo ogni fase di sonno REM. Ogni mezz'ara nei primi
mesi, ogni 2 ore nel giro di un paio d'anni.
Avrà disimparato a dormire per una notte intera.
I ritmi compaiono dopo il primo mese di vita: il sonno è un po' più lungo di
notte.
Funzione del sonno
Durante il sonno l'organismo rinnova i tessuti; il cervello rallenta la propria
attività.
Nel bambino il sonno molto profondo si accompagna alla secrezione dell'ormone
della crescita: STH (somatotropina).
Il sonno REM negli animali superiori e nell'uomo è la fase del sogno. Nel bambino
il sogno sembra sia indispensabile alla maturazione cerebrale: una specie di
"ginnastica" che permette l'organizzazione del sistema nervoso centrale. Si
sviluppano i processi di memorizzazione, apprendimento; sembra che gran parte
dei collegamenti neuronali si produca durante il sonno. Nello stato di veglia
il bambino fa le "scoperte" necessarie alla sua evoluzione, quando sogna realizza
i collegamenti cerebrali relativi.
E' evidente l'importanza del sonno nel bambino, e la tranquillità. Il bambino
ha bisogno di tranquillità per costruire il suo cervello e riposarsi. Inoltre,
ha le competenze per trovare da solo i propri ritmi di sonno/veglia, e sa quando
ha fame.
La pazienza, dolcezza e fermezza della persona che se ne occupa, possono aiutarlo
a organizzare il suo sonno nelle prime settimane di vita e, nel giro di qualche
mese, i due ritmi fondamentali degli esseri umani: il sonno durante la notte
e le alternanze stabili tra le fasi di sonno.
Disturbi del sonno
Possono presentarsi "disturbi del sonno" per:
-cause costituzionali (carattere del bambino, parto difficile..)
-cause organiche (dentizione, dolori di crescita agli arti inferiori, coliche;
il massaggio è di aiuto in questi casi)
Le cause emotive più comuni dei risvegli notturni dei bambini tra i due e i
cinque anni sono gli incubi. Possono dipendere da cambiamenti nella routine
quotidiana, fantasie e violenze della televisione, tensioni all'interno della
famiglia. "Disturbi" diurni si riflettono anche la notte. A volte il bambino
ha paura di tornare a dormire perché teme possano arrivare altri incubi. Ovviamente
cercheremo di ridurre al minimo le esperienze che possono turbare o spaventare
il bambino, e riapparire nei sogni.
Bambino ospedalizzato. Se è possibile restiamo
con lui la notte. Una brandina per riposare accanto va bene. Senz'altro guarirà
più in fretta.
In generale, il creare e sottolineare un "rituale" per mettere a nanna il bambino
è di grande aiuto nel rassicurarlo: fiabe, musica, tutto ciò che può contribuire
a creare un senso di sicurezza. Le situazioni possono essere varie. E' sempre
valido il principio di essere né drastici né arrendevoli ma disponibili.
Alcuni piccoli "stratagemmi"
per i genitori >>