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Filtri antiparticolato con additivo Il sistema d’iniezione, durante la fase rigenerativa, attiva un’iniezione supplementare per portare la temperatura iniziale dei gas di scarico da circa 150°C (temperatura normale nella circolazione in città) a 450°C all’entrata nel catalizzatore. Questo aumento di temperatura si effettua con una postiniezione dopo il PMS (Punto Morto Superiore) che crea una postcombustione nel cilindro e determina un aumento della temperatura dei gas di scarico di 200°C e con una postcombustione complementare generata da un catalizzatore ossidante posto a monte del filtro FAP che innalza la temperatura di altri 100°C: ciò permette di raggiungere complessivamente i 450°C. La temperatura di 450°C non è però sufficiente ad innescare la combustione del particolato (550°C) e quindi la rigenerazione del filtro. Per abbassare la soglia di rigenerazione, il carburante è additivato con Eolys che riduce la temperatura di combustione del particolato da 550°C a 450°C. L’additivo Eolys aggiunto al gasolio in piccolissima quantità, è un prodotto a base di ossido di Cerio (chiamato comunemente cerina). Il sistema FAP prevede l’impiego di un serbatoio di Eolys da 5 litri (nelle prime versioni sufficiente per 80.000 Km), dal quale l’additivo viene prelevato e miscelato al gasolio. L’additivo viene introdotto nel serbatoio del gasolio attraverso un elettroniettore pilotato dall’apposita centralina di additivazione. Il sistema di additivazione comprende un iniettore che dosa la quantità di additivo da immettere nel serbatoio e un modulo elettronico aggiuntivo che in funzione del livello del carburante presente nel serbatoio (rilevazione fatta attraverso il galleggiante del serbatoio) comanda l’iniettore. La rigenerazione completa si compie in due o tre minuti e si effettua ogni 400-500 km senza che il conducente se ne accorga grazie a delle sofisticate tecniche di gestione della coppia motrice che altrimenti aumenterebbe. Il particolato raggiunta la corretta temperatura, reagisce con l’ossigeno (O2) e il biossido di azoto (NO2), ossidandosi (bruciando) e producendo anidride carbonica (CO2) e monossido di azoto (NO). Il biossido di azoto viene prodotto dalle reazioni di ossidazione che avvengono nel catalizzatore posto a monte del filtro antiparticolato. Il catalizzatore ossidante tratta gli idrocarburi incombusti (HC), il monossido di carbonio (CO) e il monossido di azoto (NO), convertendoli in acqua (H2O), anidride carbonica (CO2) e biossido di azoto (NO2). L’intero controllo del sistema di controllo della rigenerazione del filtro antiparticolato è affidato alla centralina d’iniezione, la quale, interpretando i parametri provenienti da alcuni sensori specifici, attua la rigenerazione. Il filtro dovrà essere sempre rigenerato contestualmente al rifornimento dell’additivo. Questo sistema è quello usato da molte Case automobilistiche come Ford, Volvo e Peugeot/Citroën.
Limiti sulle emissioni inquinanti dei motori diesel secondo le normative europee Normativa Entrata in vigore Particolato [g/km] EURO 2 01.10.1996 0.080 EURO 3 01.01.2001 0.050 EURO 4 01.01.2006 0.025 EURO5 01.01.2008 0.005 |