La direttiva europea
Come abbiamo già accennato la Comunità Europea, allo scopo di ridurre i gas
inquinanti emessi dalle autovetture con motore ad accensione comandata
(benzina), ha emesso la direttiva 98/69 CE che obbliga tutti i costruttori
d'automobili all'inserimento, nel quadro di bordo, di una spia (MIL) che indichi
il malfunzionamento dei sistemi antinquinamento utilizzati sulle stesse.
La spia MIL
Tale direttiva prevede che le vetture alimentate a benzina siano dotate di
questo sistema dal 01/01/2000 per quanto riguarda le omologazioni, e dal
01/01/2001 per quanto riguarda le immatricolazioni.
Per le vetture diesel, l'entrata in vigore ha avuto inizio dal 2003.
Il sistema, quindi, di cui sono dotate le vetture per rispettare questa
normativa, prende il nome di EOBD, acronimo di European On Board Diagnostic (per
distinguerlo dal protocollo OBD II Americano).
Tale sigla sta ad indicare un sistema diagnostico di bordo per il controllo
delle emissioni con la possibilità, secondo quanto richiesto dalla direttiva
europea, di identificare, per mezzo di codici d'errore, DTC,
scritti nella memoria non volatile della centralina gestione motore, la zona in
cui si è probabilmente verificato un guasto.
Il sistema EOBD si affianca alle abituali strategie di diagnosi, che
continuano ad essere presenti.
Qualsiasi circuito asportabile di memoria di taratura deve essere rivestito di
resina, rinchiuso in un contenitore sigillato o protetto da un algoritmo
elettronico e deve poter essere sostituito soltanto per mezzo di procedure o
attrezzi appositi.
Conformità dei veicoli in circolazione
Per quanto riguarda le omologazioni relative alle emissioni, i limiti da
rispettare devono essere garantiti, in condizioni di impiego e manutenzione
corretti, per un minimo di:
EURO III quattro anni oppure 80.000km (secondo quale condizione accada per
prima).
EURO IV cinque anni d'età 100.000 km (secondo quale condizione accada per
prima).
EURO V cinque anni o 160.000 Km.
L'effettiva corrispondenza alle norme dei sistemi EOBD si articola in diverse
fasi di prova:
-Simulazione di malfunzionamento di un elemento del sistema di gestione del
motore o di controllo delle emissioni
-Comportamento del veicolo con malfunzionamento simulato per un ciclo di prova
di tipo I, ECE + EUDC
Quattro cicli ECE + un ciclo EUDC (Extra
Urban Driving Cyle)
Le caratteristiche dei giri di prova prevedono che il veicolo oggetto della
prova viaggi a determinate velocita, per tempi prestabiliti simulando le
condizioni dell'utilizzo su strada.
Rispetto ai precedenti sistemi diagnostici con l'EOBD sono da segnalare questi
importanti vantaggi:
-La presa diagnosi a 16 vie, DLC, è unificata per tutti i costruttori.
-I codici errore, DTC, sono unificati per tutti i costruttori.
-Un qualunque strumento di diagnosi "SCAN TOOL" può essere utilizzato per la
lettura dei codici errore.
I DTC non forniscono unicamente informazioni generiche sul componente guasto ma
specificano anche il tipo di avaria (interruzione, corto circuito, coerenza
segnale, ecc).
Vengono anche salvate le condizioni nelle quali si è verificato il guasto.
Il DLC (Data Link Connector)
PRESA EOBD
Logica del sistema
Per ottemperare a quanto richiesto dalla normativa EOBD sono state implementate
nel sistema di gestione motore nuove tipologie di diagnosi su otto aree
differenti:
Diagnosi fuel system: con
questa diagnosi il sistema segnala che la centralina non è in grado di mantenere
il valore stechiometrico, senza poter associare il problema ad un elemento
specifico.
Diagnosi catalizzatore: consiste nella capacità del sistema di
diagnosticare l'efficienza del catalizzatore.
Diagnosi misfire: il sistema è in grado di diagnosticare le mancate
accensioni che provocano il danneggiamento del catalizzatore o la deriva delle
emissioni.
Diagnosi sonda lambda: consiste nella capacità del sistema di
diagnosticare il corretto funzionamento delle sonde lambda.
Diagnosi sistema recupero vapori carburante: i vapori carburante presenti
nel serbatoio non vengono rilasciati in atmosfera ma raccolti in un "canister",
un serbatoio ai carboni attivi, e riaspirati dal motore per una successiva
combustione.
Diagnosi trasmissione.
Diagnosi EGR: la quantità di gas combusti ricliclati ed il funzionamento
della valvola EGR (Exhaust Gas Recirculation) vengono monitorati dalla
centralina motore.
Diagnosi sistema aria secondaria di post combustione: anche il sistema di
immissione di aria secondaria allo scarico (dove presente) viene monitorato dal
sistema di gestione motore.
Si deve però ricordare che le risorse autodiagnostiche del sistema EOBD sono
limitate alla verifica dei sistemi di controllo emissioni e non vanno quindi
confuse con le diagnosi specifiche dedicate ai sistemi elettronici presenti a
bordo.
Condizioni di esclusione
Il sistema controllo motore prevede la disattivazione delle diagnosi EOBD a
seguito di:
Livello carburante inferiore al 20% della capacità nominale del serbatoio.
Temperatura ambiente inferiore a -7°C.
Altitudine superiore a 2500 metri sul livello del mare.
Diagnosi Fuel System:
La diagnosi Fuel System si propone di individuare i difetti presenti sulla linea
carburante, intendendo con questo termine tutti gli elementi che vanno dalla
pompa benzina fino agli iniettori.
La diagnosi deve concludersi nell'arco di tre cicli d'emissione ECE+EUDC, ciò
significa che questa deve essere monitorata esclusivamente tramite l'esecuzione
di cicli guida e verificata in seguito nelle condizioni di guida più varie,
fondamentalmente per evitare segnalazioni errate della diagnosi.
Tale diagnosi è possibile grazie principalmente ai segnali della sonda lambda ed
ai controlli di tipo elettrico sui componenti del fuel sistem (relè pompa
carburante, iniettori....).
Diagnosi catalizzatore
La strategia di diagnosi catalizzatore ha lo scopo di individuarne il degrado,
tale da permettere il superamento del limite d'emissioni imposto dalla
normativa, e di segnalarlo mediante registrazione di un codice di guasto su
memoria non volatile ed accensione della MIL.
In particolare si misurano l'energia del segnale della sonda a monte e quella
della sonda a valle.
Poi si confrontano le due energie:
Se l'energia del segnale della sonda a valle è molto piccolo rispetto
all'energia del segnale della sonda a monte allora il catalizzatore sta
funzionando correttamente.
Se l'energia del segnale della sonda a valle è compatibile con l'energia del
segnale della sonda a monte allora il catalizzatore è degradato.
Quindi è grazie alle due sonde ossigeno (prima e dopo il cat) che la centralina
è in grado di stabilire l'O.S.C. (Oxygen
Storage Capacity) e risalire alla sua efficienza di conversione.
Per ciò che concerne il catalizzatore la norma chiede di diagnosticare guasto un
catalizzatore che fa superare un determinato livello d'emissioni di HC.
Un catalizzatore degradato realizza meno efficacemente le reazioni chimiche per
le quali era stato progettato.
La diminuzione dell'effetto di "Oxygen Storage" è indice di una minore efficacia
dei processi chimici e dunque di un certo degrado del catalizzatore.
I sistemi a doppia sonda stimano quindi il degrado misurando I'Oxygen Storage.
In condizioni di closed loop, se I'Oxygen Storage funziona correttamente la
sonda a valle fornirà un segnale quasi costante poichè il catalizzatore utilizza
tutto l'ossigeno per le sue reazioni chimiche; man mano che il catalizzatore si
degrada l'Oxygen Storage diminuisce ed una parte d'ossigeno sempre maggiore sarà
"vista" dalla sonda a valle che fornirà, di conseguenza, un segnale via via più
grande in ampiezza e con frequenza uguale a quella del primo loop.
Questa frequenza è variabile nel senso che è modulata dal grado d'efficienza del
catalizzatore stesso.
Data la caratteristica delle sonde e del catalizzatore stesso, le considerazioni
precedenti sono valide purchè siano soddisfatte alcune condizioni, prima fra
tutte che il titolo della miscela oscilli attorno al valore di stechiometria,
perchè il catalizzatore ha in quella zona il suo massimo d'efficienza.
Pertanto occorre disattivare la strategia in quelle zone di funzionamento che
non permettono, date le loro caratteristiche, di risalire al livello
d'efficienza del catalizzatore.
In generale si può affermare che sono da scartare tutte le situazioni di titolo
non stechiometrico (transitori, cutoff e tutte le condizioni di open loop di
titolo) e di temperatura bassa del catalizzatore (ad esempio warm up).
Con l'inasprimento delle normative (euro 4/5/6) le condizioni di esclusione sono
sempre più ristrette.
Diagnosi sonde Lambda (pre e post catalizzatore)
Allo scopo di diminuire le emissioni inquinanti sotto ai limiti di fase 4 e
successive e di rispettare le norme EOBD è necessario rimanere il più possibile
nell'intorno del titolo stechiometrico.
A causa tuttavia dei fenomeni d'invecchiamento motore, i tempi d'iniezione,
definiti in fase di sviluppo, tendono a non rispettare più la suddetta
condizione di combustione stechiometrica.
E' dunque importante apportare delle correzioni per ricentrare continuamente il
titolo verso il valore unitario (Autoadattatività).
Motivazioni alla scelta del secondo anello:
Quando il rapporto A/F è mantenuto prossimo alla stechiometria, l'uscita in Volt
della sonda lambda cresce in modo inversamente proporzionale alla concentrazione
d'ossigeno nel gas esausto.
Un tale sensore posto sul tratto del collettore di scarico dopo il catalizzatore
dà luogo ad una tensione in uscita molto meno influenzata, rispetto ad una sonda
a monte, da condizioni di non equilibrio dei gas dovute a cattive combustioni,
turbolenze, avvelenamenti.
Questo avviene in quanto esso è protetto in tal senso dall'effetto filtrante del
catalizzatore e da una localizzazione sicuramente più distante dal motore.
Poichè la posizione, particolarmente privilegiata, della sonda a valle rispetto
a quella a monte la preserva maggiormente dal processo di naturale
invecchiamento cui è soggetta e dal pericolo di possibili avvelenamenti, è
logico utilizzare l'informazione che il sensore fornisce per recuperare in
maniera adattativa le possibili derive della sonda a monte.
Fatte queste premesse è ragionevole pensare di poter utilizzare la sonda lambda
come un sensore d'ossigeno particolarmente preciso a patto di lavorare nella
stretta zona di linearità della sua caratteristica.
Su questi presupposti si fonda la strategia di controllo del secondo anello che
utilizza l'informazione della sonda post catalizzatore per modulare finemente i
parametri del controllo del primo anello.
In quest'ottica l'adattatività del secondo anello ha lo scopo di recuperare sia
le differenze nella produzione, sia le lente derive che l'uscita del sensore può
denunciare a fronte d'invecchiamento ed avvelenamento.
Esempio di strategia autoadattativa a doppio anello:
In condizioni nominali il controllo del primo anello (closed loop della sonda a
monte) dovrebbe garantire un titolo mediamente stechiometrico, mentre il
controllo del secondo anello dovrebbe oscillare molto lentamente intorno ad una
tensione compresa tra 600 e 700 mV.
A fronte di un errore costante sulla lettura della sonda a monte, dovuto per
esempio all'invecchiamento della stessa, il controllo del titolo si polarizzerà
verso il ricco o verso il magro, polarizzando a sua volta la lettura della sonda
ON/OFF a valle.
Il controllo del secondo anello, compatibilmente con la sua authority, tenderà a
recuperare l'eccesso di ricco o magro per fare oscillare la sonda a monte
intorno alla sua soglia nominale.
La strategia autoadattativa deve calcolare, negli stazionari in cui il secondo
anello è abilitato, la polarizzazione del controllo del secondo anello e
ribaltare quest'informazione su una tabella di correzioni.
Diagnosi misfire
Il misfire consiste in un'incompleta o nulla combustione causata dalla mancata
iniezione di benzina nel collettore, dalla mancata accensione della miscela
d'aria/benzina all'interno del cilindro o ad una miscela molto povera che
provoca irregolarità della combustione.
Anche un'anomalia di origine meccanica può causare misfire.
Gli effetti consistono nella presenza di quantità anche elevate di benzina non
combusta (HC) nei gas di scarico.
Un primo effetto può essere quello di aumentare drasticamente i limiti
d'emissioni EOBD, in special modo per quello che riguarda la presenza nella
miscela d'idrocarburi incombusti (HC).
Si tratta di un problema che deve essere segnalato all'autista dall'accensione
della spia MIL, come tutti i guasti EOBD che generano un aumento delle emissioni
oltre i limiti consentiti dalla normativa europea.
In caso di misfire in numero più elevato si verifica un incremento della
temperatura nel catalizzatore, in quanto le elevate quantità di benzina che
arrivano al suo interno vengono bruciate in quella sede anzichè in camera di
scoppio.
L'aumento di temperatura del catalizzatore può arrivare anche a valori prossimi
ai 950°C, il fenomeno deve essere rilevato in quanto la marmitta perde le sue
capacità di catalisi a partire dagli 850°C e può essere seriamente danneggiata.
In entrambi i casi non ha significato il singolo misfire ma la percentuale di
mancate accensioni calcolata in un opportuno ammontare di combustioni.
Nel primo caso la MIL può essere aggiornata al secondo ciclo con guasto
rilevato, come per tutti gli altri guasti EOBD.
Si ha quindi a disposizione un tempo molto elevato per il rilevamento del
problema.
Per questo motivo si è deciso di aggiornare la percentuale di misfire ogni 1000
giri, e quindi di calcolare la percentuale di misfire in una finestra di 2000
PMS.
Nel secondo caso il conducente deve essere avvertito il più rapidamente
possibile, perchè la vettura deve essere immediatamente fermata a protezione del
catalizzatore.
Per questo si sceglie di accendere la MIL con modo lampeggiante (vedi normativa
europea) e di calcolare la percentuale di misfire in una finestra molto più
piccola (200 giri, 400 PMS).
In questo modo il rilevamento del problema è molto più rapido.
Di norma, a salvaguardia dell'integrità del catalizzatore, viene interrotto il
pilotaggio dell'iniettore sul cilindro interessato dal misfire.
Il principio della strategia di riconoscimento dei Misfire si fonda sulla misura
della durata denti relativi alla ruota fonica.
La velocità di rotazione dell'albero motore non è costante all'interno del ciclo
di funzionamento.
Le variazioni sono, infatti, causate dalla spinta impressa al pistone dalla
combustione della massa d'aria/benzina e dall'effetto di rallentamento provocato
dagli attriti o dal pompaggio della miscela d'aria/benzina e dei gas combusti.
La combustione provoca quindi un'accelerazione istantanea al moto del pistone,
mentre gli attriti ed il pompaggio provocano un'istantanea decelerazione.
Nel primo caso la durata tra dente e dente della ruota fonica tende a diminuire,
nel secondo caso la durata tende ad aumentare.
La centralina, valutando queste variazioni di velocità angolare, è in grado di
rilevare se il motore gira "rotondo" o se "zoppica.
Per evitare errori di rilevazione è necessario che la centralina effettui
preventivamente un rilevamento delle imperfezioni geometriche della ruota fonica
in modo che la lettura sia il più precisa possibile.
Di norma l'apprendimento delle irregolarità della ruota fonica viene effettuato
in automatico durante la fase di cut off (in modo che non vi siano disturbi
dovuti all'accensione).
Quando si verificano consecutivamente tre letture coerenti della "forma" della
ruota fonica l'apprendimento è completato.
Molte vetture del gruppo Fiat segnalano la necessità di effettuare
l'apprendimento della ruota fonica mediante il lampeggio della spia MIL senza
errori in diagnosi legati a mancate accensioni.
Condizioni di disattivazione e attivazione
La strategia è disattivata in tutte le condizioni nelle quali la diagnosi non è
affidabile.
In queste condizioni, per evitare falsi allarmi, si rinuncia a generare un
risultato, ed i contatori di PMS e di misfire sono interrotti.
La strategia è disattivata se non è ancora stato eseguito l'apprendimento della
dissimmetria della ruota fonica: in questo caso, infatti, gli indici generati
dalla strategia non sono affidabili.
La strategia è abilitata quando la portata d'aria nel collettore è superiore ad
un valore di calibrazione.
Una portata d'aria inferiore può causare cadute di coppia anche se non vi sono
problema d'iniezione e/o d'accensione.
La strategia è disattivata nella fase di cutoff, in quanto in queste condizioni
la generazione di coppia è nulla.
La strategia è abilitata in un opportuno intervallo di regime di rotazione
dell'albero motore.
La strategia è disattivata nel caso di rapide variazioni dell'angolo d'apertura
della valvola a farfalla, e quindi nel caso di transitori molto rapidi che
possono influenzare pesantemente i valori degli indici calcolati.
La strategia è disattivata in caso di perdita di sincronismo della ruota fonica.
Può succedere che durante la lettura delle durate denti della ruota fonica ad
elevate coppie e velocità venga persa la lettura di un dente della ruota stessa.
In questo caso la finestra angolare base è calcolata erroneamente, gli indici
assumono valori non corretti.
La strategia è disattivata a temperature eccessivamente basse ed eccessivamente
alte in quanto la combustione può essere in quei casi anomala: a temperature
molto basse la combustione si può non innescare od estinguersi prima della sua
conclusione, a temperature molto elevate la densità dell'aria e della miscela
possono essere molto basse.
La strategia è disabilitata se si è verificato un guasto che rende la diagnosi
misfire inaffidabile (ad es. al sensore di temperatura acqua, al sensore di
pressione nel collettore d'aspirazione, al sensore di velocità di rotazione
dell'albero motore ecc..).
La strategia è disabilitata nel caso di percentuali di EGR molto elevate, poichè
una quantità elevata di ricircolo può provocare una notevole degenerazione della
combustione, e quindi un misfire, che non è però legato a problemi d'iniezione
e/o accensione.
La strategia è disabilitata in fase d'avviamento in cui la diagnosi non è
affidabile.
In particolare la strategia è disattivata:
Nella fase 1, quando è iniettata benzina in tutti i cilindri contemporaneamente
(iniettata full group).
Nella fase 2, quando il motore è in funzione e la miscela è continuativamente
molto ricca.
Nella fase 3, durante la quale il rapporto relativo aria/benzina tende verso lo
stechiometrico, mediante un profilo di titolo indipendente dalla temperatura
acqua.
Il tempo durante il quale in questa fase la strategia è disabilitata dipende
dalla temperatura dell'acqua all'inizio della fase stessa.
La strategia è disabilitata in ingresso al controllo in anello chiuso del minimo
per un certo intervallo di PMS.
Nella prima fase di controllo in anello chiuso del minimo vengono, infatti,
applicate variazioni elevate dell'angolo d'anticipo d'accensione (in ausilio al
controllo mediante motorino passo passo).
Queste variazioni dell'angolo d'anticipo possono provocare combustioni anomale
con cadute di coppia e riconosciute erroneamente come mancate combustioni.
Disattivazione del cambio marcia: nel caso di cambio marcia molto rapido, la
strategia è disattivata in quanto si generano variazioni molto rapide nella
velocità di rotazione dell'albero motore che rendono inaffidabile la stima degli
indici.
Disabilitazione su strada sterrata: la strada sterrata genera delle variazioni
molto elevate degli indici.
Nel caso in cui una determinata soglia sia oltrepassata la strategia viene
disabilitata e riabilitata unicamente quando l'indice ritorna all'interno di una
determinata fascia (informazione rilevata mediante sensore accelerometrico sul
corpo vettura o, in sua mancanza, grazie a strategie sw).
Diagnosi sistema recupero vapori carburante
L'EOBD esegue controlli di tipo elettrico sui componenti del sistema e verifica
la regolarità del flusso azionando l'elettrovalvola del canister e controllando
la variazione del segnale lambda.
In pratica aprendo l'elettrovalvola a canister saturo la miscela verrà
arricchita e, se il flusso è regolare, ne conseguira una variazione lambda
coerente.
Viceversa, a serbatoio dei carboni vuoto, la miscela risulterà smagrita
rilevando la variazione con la lambda.
Questa variazione lambda rappresenta quindi il criterio per controllare la
regolarità di flusso e la tenuta delle tubazioni.
Diagnosi sistema aria secondaria
Il sistema di immissione di aria secondaria, utilizzato soprattutto in passato
per ridurre la formazione di HC nella prima fase di riscaldamento, viene
controllato, in maniera simile alla diagnosi precedente, grazie alla variazione
dei segnali lambda.
Diagnosi EGR
La diagnosi del funzionamento dei dispositivi atti a riciclare parte dei gas
combusti viene effettuata grazie ai sensori posti sul circuito di aspirazione e
sulla valvola EGR stessa (MAF misuratore massa aria, MAP sensore pressione
assoluta, potenziometro EGR).