9 MESI INSIEME

ESAMI GRATUITI IN GRAVIDANZA
Gli esami di laboratorio gratuiti


Entro la 13a settimana

Es. Urine, Gruppo sanguigno, Rubeo Test, Toxo test, VDRL, Test di Coombs indiretto, Glicemia, transaminasi, HIV.

Fra la 14a e la 18a settimana
Es. Urine

Fra la 19a e la 23a settimana
Es.Urine

Fra la 24a e la 27a settimana
Es. Urine e Glicemia

Fra la 28a e la 32a settimana
Es. Urine, Emocromo

Fra la 33a e la 37a settimana
Es. Urine, Emocromo, HbsAg, HCV, HIV

Fra la 38a e la 40a settimana
Es. Urine

Nel caso in cui tu risultassi non protetta per malattie come la Toxoplasmosi e la Rosolia e' previsto che i relativi test (Toxo e Rubeo test) possano essere ripetuti tutti i mesi, dietro richiesta motivata di un ginecologo del SSN.
Se la tua gravidanza non e' a decorso fisiologico (basso rischio) ma sono presenti elementi clinici che possono indicare una patologia ostetrica (gravidanza a rischio) e' previsto che possano essere aggiunti tutti gli esami necessari, con richiesta motivata di un ginecologo del SSN.

Ecografia ostetrica


Si tratta di una tecnica diagnostica non invasiva, ormai ben nota, che consente una valutazione delle caratteristiche embrio-fetali. Attualmente si ritiene importante fare almeno tre valutazioni ecografiche durante la gravidanza, con tre obiettivi diversi:

LA PRIMA ECOGRAFIA, che va eseguita entro la 12a settimana di gestazione, consente di valutare la normale evoluzione della gravidanza e di fare una datazione piu' precisa possibile del momento del concepimento; infatti il calcolo che viene fatto sulla base dell'ultima mestruazione e' puramente convenzionale e poco veritiero, si basandosi sull'ipotesi che il concepimento sia avvenuto 14 giorni dopo l'inizio dell'ultimo ciclo, cosa che non sempre e' vera per ogni gestante.

LA SECONDA ECOGRAFIA, va eseguita fra la 21a e la 23a settimana di gestazione, in un momento in cui le strutture embrionali sono completamente formate; cio' consente di escludere fatti i malformativi principali, o in caso di alterazioni, di studiarne l'evoluzione con controlli ecografici successivi.

LA TERZA ECOGRAFIA va eseguita in genere dopo la 35a settimana di gestazione, il suo obiettivo e' quello di valutare l'accrescimento fetale che in questo periodo e' molto rapido (infatti fra la 25a e la 35a settimana il feto dovrebbe crescere fra i 25 e i 30 grammi al giorno); questo tipo di controllo consente quindi di evidenziare sia i casi di ridotto accrescimento intrauterino, sia i casi di eccessivo sviluppo. Ovviamente a discrezione del ginecologo curante possono essere eseguiti altri accertamenti diagnostici tramite ulteriori ecografie, anche perchè questa tecnica non ha alcun tipo di controindicazione nè per la gestante nè per il feto.

Esami specifici


AMNIOCENTESI
Questo test consiste nel prelievo di una piccola quantità di liquido amniotico, il liquido in cui è immerso il feto.
Nel liquido amniotico sono presenti le cellule di sfaldamento, ossia le cellule che spontaneamente si staccano dal corpo del bambino (dalla pelle, dalle mucose). Il prelievo viene effettuato inserendo un sottilissimo ago nell'utero, attraverso la pancia della gestante.
Questo esame comporta un rischio di aborto spontano dell' 0,5-1%.
Anche questo esame permette di scoprire eventuali anaomalie cromosomiche.

VILLOCENTESI
In questo esame vengono prelavati frammenti di viili coriali, che sono delle sottili protuberanze di tessuto placentare. Il prelievo viene effettuato inserendo un sttilissimo ago nell'utero, attraverso la pancia della gestante.
Questo esame comporta un rischio di aborto spontano dell' 1-3%.
Anche questo esame permette di scoprire eventuali anaomalie cromosomiche.

Fra la 11a e la 16a settimana

DUO-TEST e TRI-TEST
Sono esami che vengono effettuati mediante il prelievo di sangue della gestante, in cui viene misurata la concentrazione di alcune sostaze prodotte dalla placenta e dal feto.
Il duo-test viene eseguito tra l'undicesima e la quattordicesima settimana di gravidanza, mentre il tri-test alla sediceima settimana. Non comportano rischi nè perla futuramamma, nè per il bebè. L'esito dell'esame fornisce indicazioni circa l'opportunità di approfondire, o meno, le indagini su possibili anomalie cromosomiche del feto.

Fra la 21a e la 23a settimana


ECOGRAFIA MORFOLOGICA
Si tratta di una valutazione ecografica accurata degli organi e degli apparati fetali, che per questa epoca gestazionale dovrebbero essere completamente strutturati; richiede una apparecchiatura adeguata, una notevole esperienza ecografica ed un tempo piu' lungo rispetto ad una ecografia tradizionale.

Fra la 27a e la 30a settimana

MINI TEST DA CARICO ORALE DI GLUCOSIO

Si tratta di un test da carico con 50g. di glucosio ed un singolo prelievo di controllo dopo 60 minuti; e' considerato un test di screening per evidenziare i soggetti a rischio di diabete gestazionale; in caso di valori di glicemia superiori a 135 mg/dl. dopo carico richiede un approfondimento diagnostico con un test da carico con 100g. di glucosio e prelievi dopo 60, 120 e 180 minuti per distinguere lievi forme di dismetabolismo glucidico dai casi di diabete vero.

Fra la 35a e la 40a settimana


COLINESTERASI
Si tratta di un dato ematologico che consente di valutare la capacita' della paziente di metabolizzare normalmente alcune sostanze utilizzate in anestesiologia; dato che la possibilita' di dover ricorrere ad anestesia e' sempre possibile al momento del parto, diventa importante sapere che tipo di farmaci utilizzare. Naturalmente questi schemi devono sempre tenere conto della discrezionalita' del ginecologo curante che ha la responsabilita' del benessere di gestante e nascituro; pertanto benvenga un esame in piu' se puo' servire a tranquillizzare medico e paziente sulla normale evoluzione della gravidanza. Prove di coagulazione; in genere la coagulazione del sangue migliora spontaneamente con l'avvicinarsi del momento del parto; peraltro, dato che i problemi emorragici conseguenti al parto rappresentano le patologie piu' gravi in ostetricia, verificare la normalita' dei tempi di coagulazione diventa un dato assai importante.

FLUSSIMETRIA MATERNO FETALE

A questo tipo di esame si ricorre solo in casi in cui e' necessario approfondire alcuni aspetti che riguardano la normale crescita e nutrizione fetale. Questo esame viene eseguito con un apparecchio simile all'ecografo e sempre con una tecnica non invasiva attraverso una sonda esterna, che consente di valutare la quantita' e le caratteristiche del flusso di sangue attraverso alcuni vasi materni e fetali. Si ricorre alla flussimetria nei casi in cui si rileva, ad esempio, un'ipertensione arteriosa materna, o in seguito ad un esame ecografico da cui risulta una riduzione dei ritmi di accrescimento fetale; diventa importante capire se siamo di fronte ad un feto piccolo per motivi costituzionali (gli esseri umani non sono tutti uguali cio' in base alle proprie caratteristiche genetiche) oppure se si tratta di un feto malnutrito, in quanto la quantita' di sangue che gli arriva attraverso la placenta e' inferiore alla norma. Una flussimetria alterata puo' indurre il ginecologo alla decisione di far nascere questo bimbo prima della fine della gravidanza fisiologica, in quanto rimanere all'interno di un utero scarsamente irrorato dal sangue puo' rappresentare un rischio.

CARDIOTOCOGRAFIA
Questa metodica diagnostica viene in genere utilizzata dalla 36a settimana di gestazione fino al momento del parto (in genere le strutture pubbliche tendono ad eseguire questo esame solo dalla 40a settimana, salvo gravidanze a rischio o emergenze), anche se alcune apparecchiature consentono una valutazione anche in epoche gestazionali piu' precoci.
Lo strumento (cardiotocografo) si compone di due sonde esterne che attraverso l'addome materno possono registrare l'attivita' cardiaca fetale (cardiografia) e la presenza di contrazioni uterine (tocografia) fornendo dati importanti sullo stato di ossigenazione fetale; infatti nel momento in cui l'ossigenazione fetale dovesse essere bassa, il feto come reazione cercherebbe di adattarsi alla condizione di deficit consumando meno ossigeno possibile, modificando in questo modo la propria frequenza cardiaca e riducendo il numero di movimenti attivi; e' lo stesso meccanismo attraverso il quale l'adulto, dopo una corsa, aumenta la sua frequenza cardiaca per ossigenarsi di piu' e rilascia i suoi muscoli per recuperare energie. Questi fenomeni sono valutabili attraverso il tracciato cardiotocografico.




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