DETERSIVI E DERMATITI

In un epoca dominata dalla necessità di trovare nuove relazioni con la natura circostante e con noi stessi, è diventata un’attitudine comune quella di cercare una coerenza di insieme negli acquisti che facciamo. Ma, se è vero che per certi settori della nostra vita (alimentazione, salute, bellezza) il messaggio del “vivere sano e naturale” è stato colto abbastanza velocemente, è altrettanto vero che per altri aspetti, altrettanto importanti, si è generalmente rimasti attaccati alle vecchie abitudini, anche se in contrasto con le nuove direzioni scelte.
Succede così che le neo-mamme, super attente agli acquisti di qualità nei campi dell’alimentazione e della salute, non applichino gli stessi criteri di selezione nella scelta dei prodotti per l’igiene del bucato e della casa, vanificando in parte l’impegno dedicato al raggiungimento di una qualità della vita a 360°.
Attenzione quindi ai detersivi e ai prodotti per l’igiene che acquistiamo: veri e propri cavalli di Troia, belle confezioni, etichette da sogno, ma dentro cosa c’è veramente? In cima alla classifica delle sostanze nemiche c’è sempre lui: il tanto discusso nichel. Utilizzato per le sue eccezionali proprietà catalizzanti, il nichel risulta essere tutt’oggi una delle materie prime più frequentate dai produttori di detersivi. In effetti è un acceleratore formidabile nelle reazioni chimiche necessarie a trasformare gli olii ricavati dalle piante (o dal petrolio) in tensioattivi: senza il nichel tutto diventa più complesso e soprattutto richiede molto più tempo. Ma a che prezzo per la nostra pelle?

Vi sono aziende centenarie, che hanno più che mai l’entusiasmo e la curiosità di esplorare nuovi aspetti del mercato, di studiare a fondo le esigenze del consumatore per creare dei prodotti che rispondano pienamente alle nuove esigenze.
Un esempio di questo tipo è la Andrea Gallo di Genova. Studiando le necessità dei consumatori si è accorta infatti che quelli che utilizzano detergenti comuni tendono sempre più spesso a manifestare reazioni allergiche.
Ciò è dovuto al fatto che nei detergenti comuni esistono degli agenti chimici che difficilmente vengono eliminati nella fase del risciacquo. Questi residui, altamente allergenici, vengono infatti assorbiti dagli indumenti lavati per poi sprigionarsi a contatto con la pelle, soprattutto in situazioni di elevata sudorazione. Il sudore innesca infatti una reazione chimica che, in un effetto a catena, provoca effetti più o meno fastidiosi:dal semplice prurito ad aspetti più seri (eczema).

L’Azienda ha quindi pensato di studiare per sei dei detergenti della linea USE, ritenuti fondamentali per la pulizia del bucato, una formulazione al ph fisiologico, testata ipoallergenica, certificata da un’importante Istituto di analisi dermatologica: l’l.S.P.E. (Institut for Skin and Products Evaluation) e consigliata frequentemente dalle dermatologhe dell’Associazione Donne Dermatologhe.

Articolo informativo a cura de Andrea Gallo di Luigi Srl





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