IMPARARE A CAPIRE IL NOSTRO BEBE'
In un libretto pubblicato dall'Azienda Sanitaria Ospedaliera O.I.R.M. S. Anna di Torino, "Quando non c'e' tempo di aspettare 9 mesi... La crescita psicomotoria del bambino nato pretermine: appunti di viaggio per i genitori, vengono proposte alcune riflessioni e alcuni suggerimenti per vivere serenamente la relazione genitore-neonato, le prime settimane dopo la nascita.
Il messaggio piu' importante e' "bisogna imparare ad osservare", per capire
i bisogni e le richieste del neonato e per riconoscere eventuali "campanelli
d'allarme" nello sviluppo del bambino.
Osservando il bambino e' possibile imparare a riconoscere alcuni segnali di
stress con cui il bebe' ci comunica una sensazione di disagio e di sofferenza.
Questi segnali possono provenire da parti diverse del corpo:
dal sistema neurovegetativo:
pause respiratorie, respiro affannato, tremore, sussulto, rigurgiti o vomito,
frequenti variazioni del colorito della pelle.
dal sistema motorio:
estensione eccessiva del busto, quasi a fare un arco indietro con la schiena,
rigidita' del corpo, atteggiamenti protettivi (come coprirsi il viso con le
mani), notevole aumento oppure diminuzione del movimento.
dal comportamento:
agitazione o pianto eccessivo, difficolta' a mantenere un costante ritmo di
sonno e veglia, irritabilita', eccitazione, bruschi cambiamenti di umore (per
esempio si mette a piangere improvvisamente), incapacita' di mantenere l'attenzione
percausa di una eccessiva distraibilita'.
Per considerare un bambino sotto stress, non basta riscontrare sporadicamente
qualche segnale di questi elencati. E' solo osservando costantemente il bambino
che si notano variazioni nel suo comportamento abituale, che si verificano frequentemente.
Allora sara' probabilmente posssibile risalire alla causa (o a molteplici fattori)
del disagio.
In ogni caso, per un neonato, e ' bene cercare di rassicurarlo con atteggiamenti
protettivi: prenderlo in braccio, offrirgli il ciuccio, fargli ascoltare una
musica dolce e cercare di instaurare con il piccolo una relazione rassicurante
e protettiva attraverso il contatto corporeo, portandolo a passeggio nel marsupio
anzichè nella carrozziona, evitando di farlo prendere in braccio da molte persone
diverse. Infatti, in una situazione di disagio il bambino e' poco disponibile
ad aprirsi al mondo esterno, ad osservare e a interagire.
I bambini piu' grandi, in alcune fasi di crescita (l'inserimento all'asilo, il rientro della mamma al lavoro, una grave malattia,...), hanno bisogno di sentirsi contenuti e protetti come quando erano piccolini. Per esempio bere ancora qualche volta il latte dal biberon, addormentarsi fra le braccia di mamma o papa', passare piu' tempo con mamma e papa' a leggere delle fiabe, essere tenuti in braccio,...